Altomedioevo
L'assetto territoriale
altomedievale di questo territorio appare caratterizzato
dalla sopravvivenza
di forme di abitato sparso, per lo piú costituite
da un'ecclesia e da un piccolo gruppo di abitazioni,
in ambiti insediamentali di origine antica.
Anche se le fonti sono per lo piú pienamente medievali quanto può dedursi
dalla tipologia d'abitato e dall'occupazione spesso del medesimo sito, è il
sopravvivere, fra antichità e medioevo, di una logica di abitato sparso
ristretta in ambiti obbligati dai forti condizionamenti dell'habitat naturale.
In tale logica di popolamento sembrano inserirsi anche i pochi relitti toponomastici
conservatisi ad attestare probabili presenze di connotazione etnica germanica
peraltro non attestate da resti archeologici.
Nei pressi del sito antico di Venano si conserva il toponimo Mastresca (sito
75) attribuito ad una piccola propaggine collinare collocata lungo il tracciato
della via antica detta de Bellano nelle fonti medievali.
Presso il cimitero di Frattoli, ove devono essere collocate forme di abitato
precedenti la dislocazione dell'insediamento sul sito attuale (sito 101),
sopravvive ancora il toponimo Squarnesco (sito 100), mentre un piccolo abitato
aperto, collocato nell'area poi interessata da quelle forme di conquista medievali
sul fronte della foresta da cui nasce Cesacastina, conserva ancora il nome
di Mastrisco (sito 99).
Questi relitti nonostante l'attuale incertezza sull'attribuzione ad età longobarda
o franca dei toponimi in -iscl-esc, forniscono gli unici dati disponibili su
presenze che furono indubbiamente rilevanti, anche considerato che i Monti
della Laga costituiscono il retroterra di quella Valle Castellana in cui è ubicato
il sito della famosa necropoli di Castel Trosino.
Pur tuttavia due delle tre pievi alla cui opera si deve l'inquadramento religioso
del territorio, San Martino de Campanea (sito 90) e Santa Maria presso Poggio
Umbricchio (sito 69), vanno ad occupare siti di sicura tradizione antica,
cosí come l'unica presenza monastica di un certo peso, il monastero di
San Silvestro de Aiello (sito 78).
Loc. Poggio Umbricchio - Piè di Colle (sito 65)
In località Piè di Colle, probabilmente proprio nei pressi del
già analizzato abitato romano, deve probabilmente essere ubicata
la chiesa di San Pietro, menzionata dalle fonti tra il XIII e gli inizi del
XIV secolo (120) dipendente dalla pieve di Poggio Umbricchio, ed in seguito
abbandonata
(sito 65).
La chiesa era probabilmente relativa proprio a forme di abitato sparso i cui
resti si sono protratti sino ad oggi: varie case rurali ora per lo piú abbandonate,
collocate lungo il tracciato della strada antica che conduceva a Poggio Umbricchio.
Loc. Poggio Umbricchio - Sant'Angelo (sito 66) In località Sant'Angelo
(sito 66), sempre lungo il tracciato della strada romana sono i resti della chiesa
di Sant'Angelo (sito 66, G), documentata nelle fonti fra Xlll e XIV secolo (121)
ma di origine indubbiamente molto piú antica. Delle strutture viste
dal Palma ancora nel secolo scorso resta visibile solo un muro nei cui pressi
vennero
rinvenuti qualche anno fa alcuni resti relativi ad una necropoli, frammenti
ossei e “qualche vasetto di ceramica”, come riferito da alcuni residenti
in loco.
All'intorno sono visibili tracce del precedente abitato antico già esaminato,
mentre sull'estrema propaggine della collina una superstite casa rurale testimonia
del protrarsi sino ad oggi di forme sia pur labili di occupazione del sito.
Loc. Poggio Umbricchio – Palombella (sito 67) Poco piú oltre lungo la
strada antica deve essere ubicata la chiesa di Santo Stefano, anch'essa
probabilmente relativa a forme di abitato medievale poi scomparse, menzionata
dalle fonti fra
XIII e XIV secolo ed in seguito abbandonata (122) . Dipendeva, come la precedente
Sant'Angelo, dalla pieve di Santa Maria di Poggio Umbricchio.
Loc. Poggio Umbricchio - Piano Santa Maria (sito 69)
L'insediamento della pieve di Santa Maria nell'area interessata dai resti del
precedente abitato antico in località Piano Santa Maria di Poggio
Umbricchio (sito 69), indica probabilmente forme di continuità altomedievale
nell'ambito del popolamento di quel sito.
La presenza di materiali ceramici riferibili ai secoli IX-XIX recuperati con
i reperti antichi già esaminati in precedenza, è ulteriore testimonianza
del protrarsi dell'abitato lungo la strada sino al momento della nascita
dell'incastellamento di Poggio Umbricchio, attestato per la prima volta nel
1239. A questo proposito è assolutamente rilevante la coincidenza topografica
fra l'ubicazione degli abitati antichi collocati lungo la strada romana in
territorio di Poggio Umbricchio (siti 65, 66, 67, 69) e quella dei successivi
nuclei di abitato sparso altomedievale delle ecclesie di San Pietro, Sant'Angelo,
Santo
Stefano, e Pieve di Santa Maria.
Loc. Poggio Umbricchio - Santa Croce (sito 64)
Analoghe caratteristiche possono essere attribuite anche ad altre forme di
abitato rurale medievale esistenti ai confini fra i territori di Crognaleto
e Montorio.
In località Vibile (sito 64) ancora nel secolo scorso erano visibili
i resti dell'originaria chiesa di Santa Croce, menzionata fra XIII e XIV
secolo, ma di origine probabilmente ben piú antica (123) , poi dislocata
col relativo abitato nella collocazione attuale.
Nei pressi era anche l'altra chiesa medievale di San Giovanni collocata proprio
lungo la strada, tanto che, a detta del Palma, le sue rovine finirono calcate
dal tracciato della strada Poggio Umbricchio-Montorio, probabilmente a
seguito di un suo allargamento. Ambedue dipendevano dalla pieve di Santa Maria
di
Poggio Umbricchio.
Loc. Poggio Umbricchio - Piè delle Vene (sito 70) In questa località,
“vicino al Vomano di prospetta a Fano Adriano”, devono essere ubicati i resti
della chiesa rurale di San Lorenzo de Pisulis, menzionata nelle fonti fra Xlll
e xlv secolo, ma di origine piú antica (124) , chiesa a suo tempo importante
tanto da essere seconda nel 1324 solo alla pieve di Santa Maria (125).
Il luogo di culto, anch'esso collocato lungo il tracciato della via antica,
deve essere riferito a forme di abitato sparso venute meno nel XII secolo con
la concentrazione della popolazione a Poggio Umbricchio.
Loc. Poggio Umbricchio - Piano del Monte (siti 72 - 73) Un documento del 1029,
indicando fra i confini di una donazione al vescovo di Teramo il monastero
di San Silvestro, allora menzionato per la prima volta nelle fonti, permette
di
inquadrare l'ambito territoriale delle varie proprietà e di riferire quindi
la località di Cese al Colle delle Cese (sito 73) (126) collocato a nord
di Poggio Umbricchio presso il pianoro detto Piano del Monte, che risultava già occupato
in età romana (sito 72).
La fonte verrebbe in tal modo a costituire la testimonianza di forme di conquista
agricola sul fronte della foresta riferibili ad età altomedievale, in
un'area già interessata da precedenti piú ridotti ambiti antropizzati
di età romana.
La persistenza sul pianoro di forme di abitato sparso conservatesi sino ad
oggi, numerose case rurali ormai per lo piú abbandonate, è testimonianza
di una sostanziale continuità quasi bimillenaria nell'occupazione
del sito. |